Riflessioni dopo il 56° Convegno dell’IMCL di Portland

Per rilanciare l’economia non occorre lo “Sblocca Cantieri” né servono le “Grandi Opere”, ma “opere giuste e incentivi alla cultura, ed piccola e media impresa e artigianato”. La lezione di Porto lo dimostra!

Poster della 56^ Conferenza dell’IMCL tenutasi a Portland

Sono appena rientrato a Roma dopo aver partecipato alla 56^ Conferenza dell’International Making Cities Livable che si è tenuta a Portland (Oregon), un evento di altissimo livello che ha visto sul palco una serie di esperti delle varie discipline che ruotano intorno alla materia urbanistica ed alle problematiche ad essa legate.

Come di consueto, si è trattato di uno di quegli eventi di grandissima crescita professionale che, come già accaduto, mai vedrà il riconoscimento da parte dell’Ordine degli Architetti ai fini degli inutili e ridicoli CFP!

Questa conferenza mi ha dato lo spunto per far riflettere, ancora una volta, sulla assurdità dello “sblocca cantieri” del quale mi ero già interessato qualche settimana fa sulle pagine di questo blog[1].

Il motivo di quella riflessione è stato lo splendido discorso (e il successivo dibattito) del Sindaco di Porto, Rui Moreira, al quale è stato conferito il 2019 IMCL Joseph P. Riley Awardper risultati ottenuti come leader civico[2].

La Presidentessa dell’IMCL, Suzanne Crowhurst-Lennard consegna al Sindaco Moreira il prestigioso premio
I rappresentanti del Board dell’IMCL (Ferd John, Suzanne Crowhurst-Lennard, Michael Mehaffy, John Burrell, George Ferguson, Ettore Maria Mazzola con il Sindaco Moreira (terzo da sinistra) dopo la consegna del premio

Per chi non lo sapesse, quando nel 2013 il dr. Moreira decise di candidarsi come Sindaco della bellissima città portoghese, il Portogallo stava vivendo un periodo di crisi nera, ai limiti di quella greca, mentre Porto risultava quasi in bancarotta. Come soluzione alla crisi, al pari dei nostri politici neoliberisti spendaccioni interessati ad alzare il debito pubblico, a Porto intendevano realizzare una serie di ponti ed un tunnel che, piuttosto che risolvere le problematiche dei cittadini – tutti indistintamente – avrebbero finito col portare al collasso la città.

Moreira[3], uomo d’affari di successo che ha rivestito prestigiosi incarichi come Presidente dell’Associazione Commerciale di Porto, membro del Senato dell’Università di Porto e del Consiglio Consultivo della Facoltà di Economia e Gestione dell’Università Cattolica, nonché di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società di Riqualificazione Urbana di Porto, è stato anche uno sportivo di altissimo livello e noto commentatore televisivo.

Stanco di ascoltare i folli proclami dei candidati che avrebbero portato la sua città al collasso, Moreira decise dunque di candidarsi – al di fuori di ogni partito – presentando un programma che suscitò l’ilarità dei giornalisti e, ovviamente, dei suoi antagonisti.

Porto

Moreira, nel corso del suo intervento all’IMCL, sottolineando il fatto che non intende ricandidarsi per un terzo mandato, ritenendo che i suoi obbiettivi siano stati raggiunti, ha raccontato quelli che erano stati i suoi programmi, derisi dai suoi oppositori e premiati dall’IMCL.

In un periodo di crisi nera come quello che stava attraversando la sua città e la sua nazione, Moreira riteneva “indispensabile investire sulla cultura, sul restauro, sul riuso e sulla piccola e media imprenditoria locale, nonché sull’artigianato e sul turismo … quest’ultimo con le ‘dovute pinze’, piuttosto che su grandi opere inutili”!

Come si è detto, i giornalisti avevano riso del fatto che lui non intendesse realizzare i previsti grattacieli, ponti e tunnel sicché, il giorno delle elezioni era andato a dormire tranquillamente, certo del fatto che, dopo la campagna denigratoria nei suoi confronti, non avrebbe mai vinto.

Tuttavia venne risvegliato dai suoi collaboratori che gli annunciarono la straordinaria vittoria. Successivamente, nel 2017, avendo mantenuto le promesse e cambiato decisamente il volto della città, il successo elettorale si ripeté, con buona pace dei malpensanti!

Ebbene, dovete sapere che, nel 2013, il 70% del centro storico di Porto versava in uno stato di rovina. Inoltre, l’inflazione degli ultimi decenni aveva distrutto il mercato e la gente non possedeva il denaro per poter restaurare gli edifici sicché – come accaduto da noi negli anni ’60 – ’80 – si era preferito realizzare nuovi quartieri residenziali popolari privi di vita e qualità, abbandonando il centro storico al suo triste destino … Tuttavia le illusioni iniziali di quella politica urbana, a seguito della crisi dei primi anni del secolo attuale, avevano mostrato in maniera pesante quanto fossero fallaci.

Questa è la ragione per cui, partire dall’elezione di Moreira del 2013, il Comune ha acquistato moltissimi edifici in decadimento all’interno del centro storico e non, al fine di destinarli ad alloggi economici e popolari, ripopolando così la porzione più bella e vitale della città. Si è dunque investito sul restauro degli edifici storici, ma anche dei pessimi quartieri popolari di recente (mala)costruzione, piuttosto che sulla costruzione di nuovi edifici e quartieri, dove spostare i residenti.

Grazie a questa nuova politica, che ha preservato anche una serie di attività commerciali ed artigianali, oltre che alcuni locali storici che si stavano per perdere, il turismo è cresciuto con un incremento del 10% annuo.

Durante il suo intervento Moreira, sottolineando come grazie alla condotta politica risulti praticamente risolto il “problema casa” per i bisognosi, (immigrati inclusi), ha affermato: «considerato che questo annoso problema può ritenersi risolto, visto che i ricchi stavano e continuano a stare bene, ciò che occorre risolvere ora è la possibilità di dare una casa alle giovani coppie, sempre più oppresse dalle tasse e dalle difficoltà di accesso ai mutui!»

Per questa ragione, sono state realizzare e si stanno realizzando delle “case accessibili per i giovani”, intervenendo con ristrutturazioni di aree abbandonate, periferiche e centrali, dove sorgevano caserme ed attività industriali. Uno degli obiettivi di questo programma mira a consentire alle giovani famiglie con figli in età scolare, di evitare di dover affrontare lunghi spostamenti per le esigenze scolastiche dei bimbi.

Per favorire l’integrazione sociale, è stato altresì deciso che il 30% dei realizzandi alloggi dovesse essere popolare, questo anche al fine di evitare la “Disneyficazione” del centro storico, dove i residenti rischiavano di essere rimpiazzati da attività di B&B e altro. Questa misura ha comportato la decisione di stabilire un tetto massimo di alloggi trasformabili in attività ricettive! Le case abbandonate acquisite dal Comune sono quindi state destinate ad edilizia pubblica e alle giovani coppie. Per consentire questo genere di interventi anche a livello privato, si è intervenuti sul sistema di tassazione differenziata, distinguendo tra alloggi a destinazione turistica e non, invogliando così i privati a seguire la stessa politica.

Tra i vari interventi di rigenerazione urbana operati su ex strutture industriali abbandonate, quello più importante ha riguardato l’area dell’ex Mattatoio, nei pressi del nuovo Stadio dell’FC Porto. Si trattava di una struttura interessantissima, simile al complesso di Gioacchino Ersoch al Testaccio di Roma, dove le infrastrutture risultavano già esistenti per una trasformazione in quartiere residenziale dotato di tutte le caratteristiche vitali – per tutte le classi sociali – nonché ricco di edifici destinati alla cultura.

Al Mattatoio si è quindi puntato sullo sviluppo delle aziende tecnologiche, sullo sviluppo di un distretto per gli artisti – incluse delle residenze a loro destinate – dotato di spazi per la ricerca e laboratori artigianali e industriali, per l’arte contemporanea, per lo studio, per i media, per laboratori gastronomici, dotato inoltre di un polo polisportivo.

Per favorire maggiormente l’integrazione dei residenti e favorirne il collegamento al quartiere posto al di là dello stradone ivi presente, si è pensato ad un ponte pedonale che collegasse, in tutta sicurezza, l’area a quella dello Stadio. Inoltre è stato realizzato un “parco lineare” che proteggesse acusticamente e visivamente l’area residenziale dalla grande arteria di traffico. Al contempo gli interventi promossi dall’amministrazione comunale hanno comportato la realizzazione di una serie di parchi urbani e il restauro di quelli storici. Inoltre il Comune sta realizzando una serie di “parchi speciali”, nelle aree di esondazione del fiume, dotati di una serie di canali atti a favorire il deflusso delle acque.

In questi anni di buon governo, il 70% delle auto della polizia è divenuto elettrico, così come i mezzi di trasporto pubblico, che sono altresì stati notevolmente incrementati. Al contempo, per disincentivare l’uso delle auto private, il costo dell’abbonamento mensile per i mezzi pubblici è stato fissato a 30 Euro!

Moreira, nel suo discorso, ha poi fatto una dichiarazione che, da sola, meriterebbe un “Nobel per l’urbanistica”. Infatti, parlando delle politiche di sviluppo urbano e dell’assurdo consumo di suolo degli ultimi decenni, che ha portato non solo al disagio degli spostamenti, ma anche all’impennata dei costi manutentivi e gestionali della città, ha affermato: “bisogna tornare a delle distanze simili a quelle del primo Novecento! Gli anziani non possono esser schiavi dell’autotrazione, ma devono poter camminare nei propri quartieri ed avere tutto a portata di mano!

Al termine del suo illuminante intervento, tra le varie domande che gli sono state poste, c’è stata quella di una consigliera comunale di una importate città canadese, la quale ha candidamente chiesto: «ci piacerebbe fare altrettanto nella nostra città … ma dove avete trovato i fondi per tutto questo?»

La risposta è stata lapidaria, ed ha riportato il discorso a quello iniziale della campagna elettorale derisa dai giornalisti: «semplicemente non facendo altre opere inutili e costosissime!»

In conclusione, tornando al mio discorso sull’inutilità e pericolosità dello “Sblocca Cantieri”, torna utile rammentare quanto risulti importante imparare dagli esempi virtuosi in giro per il mondo, prima di fare pericolosi voli pindarici!

Questi esempi possono venirci dal recente passato, come nel caso che ho più volte raccontato relativamente al Testaccio del primo Novecento[4], o dai giorni d’oggi, come dalla lezione del Sindaco di Porto!

Un’ultima riflessione dopo la 56^ conferenza dell’IMCL è necessaria, perché intimamente connessa al discorso finora svolto.

L’eminente Patrick Condon[5], noto urbanista, pianificatore e professore di urbanistica canadese, autore di numerosi libri di progettazione nel campo della sostenibilità e dell’impegno pubblico, nel corso del suo intervento supportato da numerosissimi dati statistici inconfutabili, ha dimostrato come la “bolla economica” – che ha un ciclo di 40/50 anni – si sia quasi definitivamente esaurita, sicché non abbia alcun senso continuare a spendere per opere faraoniche ed inutili. Il messaggio più potente lasciato da Condon alla conferenza è stato il seguente: “la ricchezza va verso i ricchi fino a quando la classe media può permettersi di pagare gli affitti e partecipare all’economia … poi c’è il collasso!

Concludo quindi con una richiesta indirizzata ai politici al Governo: mi auguro che questa lezione vi sia arrivata, sicché vi chiedo, se davvero amate il nostro Paese e volete raggiungere il consenso pubblico, piuttosto che quello dei vostri burattinai, di rivedere le vostre strategie di sviluppo economico, prendendo spunto dal successo ottenuto da un vostro collega portoghese in cui nessuno (della vecchia politica e dei media al proprio servizio) credeva … nel farlo, non dimenticate mai la frase di Condon!

Il Paese, nonché il futuro delle nuove generazioni, è nelle vostre mani, tuttavia non vi appartiene. Come ho già scritto in un precedente articolo[6], ricordatevi che gli esseri umani sono di passaggio; il mondo non gli appartiene, perché appartiene alle generazioni future. Come richiesto di fare all’inquilino per la casa in affitto, anche gli uomini devono ricordare di lasciare il mondo – ricevuto in prestito dalle future generazioni – come e meglio di come l’hanno ricevuto, sì che i successori possano farne buon uso!


[1] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2019/05/30/rilanciare-leconomia-o-solo-il-sistema-delle-tangenti/

[2] http://www.porto.pt/noticias/56th-international-making-cities-livable-conference-in-portland-oregon-says-mayor-rui-moreira-an-exemplary-role-model

[3] https://pt.wikipedia.org/wiki/Rui_Moreira

[4] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2017/08/01/il-quartiere-testaccio-di-roma-e-la-politica-dellicp-agli-albori-della-sua-esistenza-un-importante-precedente-da-cui-imparare/

[5] https://en.wikipedia.org/wiki/Patrick_Condon

[6] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2017/07/29/sostenibilita-vs-ereditabilita-e-corretto-usare-laggettivo-sostenibile-parlando-di-corretto-sviluppo-urbano/

5 pensieri su “Riflessioni dopo il 56° Convegno dell’IMCL di Portland

  1. …stupendo!… s’è tanto lottato, a Firenze, per questo, ma purtroppo non ce l’abbiamo fatta. Ho girato il tuo articolo a tutti gli amici dei comitati cittadini.
    Chissà, forse un domani, che non è dato sapere, si potrà intraprendere a che noi questa via…
    Intanto, grazie a te per la segnalazione.

  2. Da quando esiste il capitalismo, il motto dei detentori di capitale cioè i capitalisti, che non sono né buoni né cattivi, è : “dopo di me il diluvio !”. E’ una loro inderogabile legge, pena la scomparsa. E’ una legge della “loro” economia. Come conciliare questo con quanto scritto nell’ultimo paragrafo ? con quanto scritto sopra ! Vasto programma…e il tempo stringe.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *