6 pensieri su “Intervista a Radio Roma Capitale

  1. Ettore caro, è poco, è sempre troppo poco, poco tempo, poca divulgazione, poco dibattito, poco contraddittorio, poca diffusione nei media e infine fatalmente, poca o niente democrazia.
    Comprerò il tuo libro al più presto sperando di trovarlo o ordinarlo da Feltrinelli vicino casa, dopo essermi perso il precedente che cercherò di recuperare.

    1. Caro Maurizio,

      ti ringrazio e ti dico che, per il libro, se vieni a trovarmi all’università, puoi acquistarlo direttamente da me a prezzo scontato. A tal proposito ti invito formalmente (ti comunicherò la data) per partecipare ad una revisione del progetto appena iniziato dai miei graduate students per l’area dell’Ostiense che va dai Mercati Generali alla Garbatella

  2. Ti stimo moltissimo. L’unica sarebbe di averti come assessore del Comune di Roma ma sappiamo bene come (mal)funziona il gioco della politica.
    Volevo farti una domanda: potresti scrivere sullo scandaloso fenomeno di cancellazione dei colori rossastri/ocra/marroni tipici delle facciate dei palazzi romani a favore dell’uso di tinte che passano dal bianco al color panna al giallino chiaro? Oltrettutto questi interventi appiattiscono le facciate, privandole dei contrasti cromatici che ne esaltavano i dettagli decorativi.

    1. Grazie Paolo!
      Sul discorso colore, molto delicato da affrontare ed esprimere appieno, ho scritto in passato e, certamente, tornerò a fare.
      Il tema mi sta molto a cuore e sono assolutamente dell’idea che, come del resto faccio nella mia professione, occorra affrontare gli interventi sempre caso per caso, come spiegato molto bene dal grande Carlo Ceschi, piuttosto che seguire ipotesi preconcette di matrice ideologica atte a prevenire presunti “falsi storici” … la più grande idiozia che possa essersi mai teorizzata

  3. Sorprendente il commento dell’intervistatrice che afferma, squittendo giuliva, che a lei questi “murales” piacciono !.
    Ha tenuto a farlo sapere agli ascoltatori…quasi a prendere le distanze da questo bizzarro architetto d’altri tempi !
    Immagino la risposta vera…quella passata per prima nella tua testa: “…ah beh !…in questo caso.. di fronte a tanta motivata approvazione.. mi taccio !… e chiedo scusa per l’ardire “…
    Ma sei stato al contrario tenerissimo… un autocontrollo da manuale.
    Così siamo ridotti : a qualcuno piace/non piace qualcosa e nemmeno si preoccupa di motivare “logicamente” l’approvazione/disapprovazione.
    Tale è Il frame costruito altrove, su altri media da altri potenti attori e non si discute: i murales devono essere belli e risolutivi delle debolezze (vere o presunte) del paesaggio urbano contemporaneo od appena trascorso.
    E non si fermano neppure davanti a brani importanti dell’arte muraria come i muraglioni sul tevere.
    Se non avvertiti in tempo sarebbero capaci di imbrattare anche il “muro del pianto” a Gerusalemme…così !…tanto per sdrammatizzare un po’ !.
    Sdoganati i writers era assolutamente prevedibile, però, che passassero ad obiettivi più importanti. Nichilisti fino al midollo sono sostanzialmente ignoranti ; non perchè credano al nulla (…il nulla non esiste; è solo un ente di ragionamento.. ) ma perchè non credono a ciò che “è”, sia storicamente che tecnicamente.
    Questi qui non sono giornalisti, scienziati, .politici, intellettuali…sono camerieri !..al massimo (cit. V. Sgarbi) ..Capre !.. Capre !.. Capre…! ( fatto salvo il rispetto dovuto a questi simpatici bovidi )
    Saluto Sbigottito
    P.S.: poi, magari, si commuovono davanti alla “grande bellezza” …ma senza capire il perchè…sarà la musica !

    1. Caro Memmo,
      ti ringrazio molto per le tue belle parole su questo “bizzarro architetto d’altri tempi”, effettivamente devo dire che in questi anni sono riuscito a trovare un autocontrollo che mi consente di evitare di “rispondere di pancia” … pur replicando in maniera diretta.
      Condivido in toto il tuo pensiero su determinati comportamenti che, come giustamente evidenzi, rischiano di essere un incentivo ai cialtroni imbratta muri.
      Continuerò a combattere nella speranza che la gente rinsavisca, conscio del fatto che, se non si inizia ad operare alla fonte, ovvero nei luoghi preposti a formare in maniera libera dall’ideologia, occorrerà tanto tempo prima che le persone, specie i nostri colleghi lobotomizzati, riescano a rivedere le proprie certezze e ribellarsi contro quei presunti “maestri” che li hanno ridotti in questo stato letargico, riuscendo perfino a farsi idolatrare a causa di una sorta di Sindrome di Stoccolma.
      Un caro saluto

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