Le ragioni della drammatica situazione delle libere professioni in una straordinaria lettera di denuncia

Ieri, 8 luglio 2017, l’ottimo blog di economia Goofynomics di Alberto Bagnai, ha pubblicato una drammatica, quanto vera e profonda, lettera di denuncia scritta da un architetto, urbanista e docente universitario che, purtroppo, ha preferito restare anonimo, mascherandosi dietro il nickname John Smith.

Essendo Goofynomics un blog di economia, non necessariamente conosciuto e/o seguito da architetti, urbanisti e liberi professionisti non direttamente interessati a quella disciplina, quell’importante testo potrebbe non ricevere la giusta divulgazione che meriterebbe, per cui ho deciso di ospitarlo indirettamente nel mio blog.

Il testo è un po’ lungo, ma merita di essere letto dalla prima all’ultima riga, perché fa un quadro perfetto della situazione della nostra professione e, in qualche modo, anche di tutte le libere professioni in Italia.

Ciò che non viene riportato, probabilmente per ragioni collegate all’età dell’autore, che lo escludono dal sistema vessatorio finale, è il discorso sull’infamia dell’obbligo dei crediti formativi permanenti e, attraverso l’applicazione delle sanzioni comminate dagli ordini professionali, dell’allontanamento progressivo dell’età della pensione, di cui ho più volte scritto su questo blog e altrove[1].

Dalle scuole (con la vergogna delle “prove invalsi” e dei “crediti”) alle professioni (con i “crediti formativi permanenti”), alla classifica delle scuole ed università in base a punteggi quantomeno discutibili, ecc. ci stiamo stupidamente facendo colonizzare “culturalmente” da un sistema americano dal quale occorrerebbe guardarsi bene, piuttosto che prendere come modello!

Se le libere professioni sono in questo stato, se la situazione politica italiana è quella che è, è anche per colpa dei professionisti e degli italiani più in generale che, come pecoroni, si sono disinteressati a quello che gli si stava tramando alle spalle. È ora di dire basta a questo sistema, è ora di riflettere e far riflettere sullo stato delle cose, al fine di cambiarle radicalmente!

Vi invito quindi a leggere questa straordinaria testimonianza pubblicata sul blog di Bagnai e, semmai, a rileggere quanto da me scritto sui crediti formativi cliccando sui link correlati.

(Questo è il link alla lettera: http://goofynomics.blogspot.it/2017/07/le-professioni-liberali-allepoca-dei.html?m=1 )

 

 

 

[1] http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2017/05/14/non-solo-giusti-compensi-basta-con-limmonda-truffa-dei-crediti-formativi/

http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2017/05/24/scadenza-dei-termini-per-il-recupero-degli-ignobili-crediti-formativi-permanenti/

http://www.picweb.it/emm/blog/index.php/2017/05/25/scadenza-dei-termini-per-i-crediti-formativi-permanenti-ora-basta-chiediamo-rispetto/

2 pensieri su “Le ragioni della drammatica situazione delle libere professioni in una straordinaria lettera di denuncia

  1. Comunque fu solo nell’infermieristica, una delle maggiori professioni piu soggette alla supervisione ed all’autorita dei dottori maschi, che le donne vennero ampiamente accettate.

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