scadenza dei termini per il recupero degli ignobili crediti formativi permanenti

Avendo ricevuto un nuovo messaggio di PEC nel quale mi si ricorda di essere in debito con il numero di crediti formativi permanenti, e dopo aver dovuto pedere un’ora buona alla ricerca del sistema per registrarmi e poter verificare on-line quello che sarebbe il mio “deficit” formativo, ho appena inviato all’Ordine degli Architetti di Roma la presente lettera, scritta di getto con tutta la rabbia che potete immaginare!

Spettabile Ordine degli Architetti di Roma,
sono davvero disgustato da questa ignobile situazione dei Crediti Formativi Permanenti, una vera e propria offesa alla figura degli architetti!

Ricordo a lor signori che lo scorso anno, in occasione dell’importantissimo convegno internazionale che avevo organizzato a Roma (53rd International Making Cities Livable Conference) provai a chiedere (INUTILMENTE) il riconoscimento dei crediti da parte di questo Ordine … le motivazioni del diniego mi hanno chiarito, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, che si tratta semplicemente di un vergognoso business che nulla ha a che fare con la reale formazione dei professionisti e che tanto ha invece a che fare con l’idiozia dei burocrati europei che dettano legge per distruggere le professioni e appiattire il mondo … cosa che, però, pare interessare molto agli Ordini professionali che, in questo modo, possono giustificare la loro inutile esistenza!

Sempre lo scorso anno avevo anche richiesto che mi venissero riconosciuti i crediti per tutti i convegni internazionali cui ho partecipato negli ultimi anni in giro per il mondo, convegni che avevo documentato nel messaggio di richiesta all’Ordine … anche in questo caso, l’espertissima commissione mi ha risposto picche! Davvero una vergogna!

Tengo a sottolineare che i convegni cui mi capita regolarmente di partecipare, incluso quello dell’IMCL dello scorso anno, sono convegni che danno una formazione anni luce più elevata delle patetiche conferenze con ragazzini che leggono Powerpoint altrui o che fanno operazioni di marketing per conto della Mapei o similari, o peggio ancora delle  ignobili mostre di progetti inguardabili o presentazioni dell’ultimo libro di Purini o chicchessia!
La professione non si migliora con questi ignobili sistemi, ma con l’esperienza reale e con la ricerca continua, VOLONTARIA E NON OBBLIGATORIA di chi, come me, pensi indispensabile tenersi aggiornato sui temi realmente importanti per l’esercizio professionale e per il rispetto dell’ambiente, delle città e della gente!
Uno solo dei convegni mondiali cui partecipo regolarmente varrebbero l’intero numero di crediti di un triennio, ma per l’Ordine di Roma non hanno alcun valore, perché maturati senza alcun tornaconto!
Pensare che, dopo una laurea sudata quando la nostra università ancora richiedeva per ogni esame l’equivalente di un Phd e dopo 25 anni di attività, debba venir considerato in arretrato di crediti formativi, nonostante la mia attività di ricerca e di aggiornamento REALE continuo, è una cosa vergognosa che merita di essere raccontata sui giornali.
Chiudo con un paio di domande alle quali urge una risposta:
1) Quali sono le ragioni per cui i professionisti over 70 – laureatisi in tempi in cui andava di moda il 18 politico – sarebbero esentati dalla formazione permanente?
2) Perché non ci raccontate perché, piuttosto che tutelare gli iscritti, avete accettato di venderli a chi stia cercando di impedirgli di poter andare in pensione? … Oppure non vi siete accorti che il ricatto dei crediti formativi e delle sanzioni va letto con la riforma pensionistica e col fatto che più si viene sospesi, più si ritarda la data della pensione?
Ettore Maria Mazzola

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